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(sabato 24 novembre 2012)
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PASTA BARILLA...... ADDIO!!!!!!!!
13:32 DEL 24-11-2012
Buongiorno esternandini tutti. ho una notizia per voi, se non la conoscete ancora, leggete quì! (mi sembra di essere diventata la giornalaia del sito).
BARILLA la tanto amata pasta nazionale, non è più italiana ma americana e usa grano con tassi di (micotossine) altissimo (ammuffito), derivante da lunghi stoccaggi al prezzo più basso possibile.
L'UE nel 2006 ha alzato con un colpo di mano i livelli accettati di (micotossine) presenti nel grano duro, di modo che tanti paesi potranno produrre grano duro in climi non adatti badando solo alla quantità e non alla qualità, distruggendo i contadini del sud Italia il cui grano non contiene (micotossine) e portando al fallimento le industrie sementiere mediterranee. I commercianti italiani e i monopolisti internazionali acquistano al prezzo più basso possibile da contadini che hanno bisogno di soldi per pagare i debiti, per poi speculare quando tutto il grano è nei loro magazzini (ammuffito) - gli stessi commercianti esportano il grano migliore italiano all'estero lucrandoci sul prezzo e importano grano ammuffito e radioattivo dall'estero per avvelenare il pane e la pasta venduti in Italia, ma non perchè hanno manie omicide, ma soltanto perchè il grano accatastato ammuffisce, ma viene usato ugualmente.
Boicottare la Barilla è cosa saggia perchè dobbiamo comprare solo pasta da grano duro coltivato in Italia e Biologico, senza micotossine, né pesticidi né OGM.
Barilla è presente anche con i seguenti marchi: Motta, Essere, Gran Pavesi, le Tre Marie, le Spighe, Mulino Bianco, Pavesini, Voiello, Panem.
Io non devo boicottare Barilla, per il semplice fatto che non l'ho quasi mai adoperata, però anche prima di questa caduta di stile della sudetta pasta, ricordo, quando un mio figlio era direttore di una catena di supermarcati, un giorno un suo fornitore gli ha spiegato che: l'abitudine di comperare una marca specifica e perfettamente inutile, perchè lui gestiva un grande pastificio, nel quale si produceva pasta in quantità industriale, la quale poi veniva acquistata dalle varie marche, che mettevano la loro etichetta e poi portata in vendita al dettaglio. Quindi praticamente pacchi con dicitura diversa, ma contenuto uguale, eccetto la "de Cecco".
Io non ho la presunzione di poter confermare questa cosa, però è possibile che sia la verità, perchè penso: che motivo poteva avere quel pastaio raccontando una cosa del genere?
Per non saper ne leggere ne scrivere però è sempre meglio essere più accorti nell'acquisto e cercare di comprare pasta di grano duro italiano, sarà possibile? mah! chissà!